31 LUGLIO 2016
TITOLO PUBBLICATO SU AMERICA OGGI : Spazioporto Roma-N.Y.
Il critico della letteratura Harold Bloom, quando non riesce a dormire, rievoca nella notte i Grandi, mormorando i versi di Whitman, Crane e Shakespeare per tenere ” in qualche modo lontana l’oscurità permanente… “
Io, purtroppo, non ho questa profondità.
Come molti, durante la notte, mi alzo sovente dal letto. Prendo nota di quello che devo fare e scrivere il giorno dopo. Mi illudo che, così facendo, possa anche se di poco avvantaggiarmi.
Tra i pensieri ci sono anche i miei figli. Auspico che almeno uno di loro calchi le aule giudiziarie come i suoi genitori avvocati, e mi interrogo su quale branca del diritto potrebbe meglio indirizzarsi e distinguersi.
L’innovazione tecnologica influenzerà sempre di più il diritto e, pertanto, non trascurerei due branche del diritto internazionale: quello aereo e quello spaziale.
Mio fratello, appassionato tra le altre di tale materia, mi ha dato lo spunto per qualche lettura. Ne è venuto oggi un lavoro a quattro mani.
Ed ecco allora che tra le diverse riserve e in una delle tanti notti insonni, ho abbozzato l’idea annotando il brocardo latino Usque ad sidera usque ad inferos.
Il motto invero si riferisce alla proprietà nell’antica Roma. Il proprietario di un fondo era tale sino agli inferi come sino alle stelle, e sono queste e lo spazio l’oggetto del mio discorso.
Lo scorso 1 Luglio 2016 è stato firmato a Roma un importante memorandum di cooperazione tra Enti e fra le diverse Agenzie spaziali italiane e statunitensi (ASI, ENAC, ASI, FAA).
L’ obiettivo è quello di realizzare uno spazioporto per voli suborbitali capaci di collegare Roma e New York in un’ora, fino all’avviamento di un turismo spaziale vero e proprio.
Per gli Stati Uniti la ‘Commercial Space Transportation’ rappresenta una importante transizione verso lo sfruttamento sistematico delle risorse extra-atmosferiche da parte dei privati, attività finora riservata quasi esclusivamente alle istituzioni pubbliche.
L’Italia, è il primo paese in Europa a siglare un simile accordo.
Grazie alle sue condizioni climatico-meteorologiche e al fatto d’essere per buona parte circondata dal mare, l’Italia può infatti offrire zone a basso rischio ambientale particolarmente adatte per la partenza e gli arrivi di navicelle adibite al turismo spaziale o basi di lancio per la messa in orbita bassa di nanosatelliti.
Sin dal 2014 si è poi cominciato a pensare alla creazione di un diritto italiano specifico per il turismo spaziale. Si pongono nuovi aspetti giuridici. Tra i tanti quelli legati alla particolare configurazione dei velivoli ipersonici che navigano tra lo spazio aereo e lo spazio extra-atmosferico, ovvero quelli sulla qualificazione dei trasportati, se siano da considerarsi come passeggeri, e se l’approccio del consenso informato dei pericoli per questi ultimi possa essere sufficiente o non sia preferibile l’obbligo di una assicurazione.
Al momento, l’unica legislazione nazionale in materia aerospaziale è lo U.S. Commercial Space Launch Amendment Act del 2004 (HR.5282).
Occorre ad ogni modo studiare se possano essere sufficienti leggi nazionali al riguardo, o se sia preferibile orientarsi verso una legislazione internazionale più omogenea.
In materia legislativa, gli States hanno confermato la loro lungimiranza anche in un altro segmento della nascente Space Economy.
I mass media italiani ne hanno cominciato a parlare con minor tepidezza soltanto da poco, ma risale già allo scorso 26 novembre 2015 la legge firmata dal Presidente Barack Obama denominata Space Resource Exploration and Utilization Act.
Ogni cittadino americano potrà vendere o comprare materiale prelevato dagli asteroidi, senza però poter vantare il possesso dei corpi celesti stessi, nel rispetto del Trattato sullo Spazio, concluso a Londra, Mosca e Washington il 27.1.1967 e poi ratificato negli anni da 101 altri Paesi.
La legislazione americana si proietta dunque in avanti in un settore completamente nuovo, con un potenziale senza precedenti per tutta l’economia terrestre.
Bene mi dico. Una cosa veramente nuova. Potrò adesso dormire sonni tranquilli quanto al futuro “brillante” dei miei figli, sperando che questi non rimangano troppo sulle “nuvole”.